Ervin Laszlo - Marco Roveda, La felicità nel cambiamento

Wangari Maathai, biografia

Wangari Maathai

Wangari Muta Maathai (Ihithe, Kenya, 1 aprile 1940 - Nairobi, 25 settembre 2011) è stata la prima donna dell'Africa centro-orientale ad arrivare alla laurea: in scienze biologiche, alla Mount St. Scholastica College di Atchison, Kansas (1964), arrivando poi al Master of Science dell'University of Pittsburgh (1966) con dottorati in Germania e a Nairobi, in veterinaria. Diviene capo del Dipartimento di Veterinaria dell'Università di Nairobi dal 1976, anche qui la prima donna a ottenere questa carica. Prima attivista poi capo del National Council of Women del Kenya dal 1976 al 1987, viene per questo chiamata sovversiva, arrestata, torturata. Nell'ambito di quell'esperienza politica nasce l'idea del piantare alberi come strumento di economia domestica (procurarsi legna da ardere), di ecologia (arginare la desertificazione) e d'emancipazione femminile: dare alla donne un ruolo utile e redditizio, valorizzando il loro sapere, le promuove socialmente. Fonda nel 1976 il Green Belt Movement che, dall'anno della sua nascita, ha assistito le donne prima del Kenya e poi di tutta Africa in un'opera unica al mondo: più di 30 milioni di alberi piantati intorno alle città, alle scuole, alle chiese. Per questa campagna ha ricevuto il premio Nobel per la Pace, nel 2004. È la prima donna africana a ricevere l'onorificenza. Il "Time" nel 2004 le ha domandato qual'è la relazione tra la pace e l'ambiente: "Molte delle guerre sono combattute per le risorse: nel Medio Oriente, petrolio e acqua. Qui in Africa, abbiamo minerali, diamanti, terreni, legname. Ciò che sta facendo il Comitato del Nobel è andare 'oltre' la guerra e capire cosa può fare l'umanità per prevenirle. La gestione sostenibile delle nostre risorse naturali promuoverà la pace".

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