Un dito tra moglie e marito:
quanto incide la famiglia nelle scelte professionali?

Gextra sostiene Valore D, la prima associazione di imprese creata in Italia per sviluppare la gender diversity in azienda e per superare i pregiudizi legati al genere attraverso l’affermazione di un modello culturale che preveda piena partecipazione delle donne alla vita economica, sociale e lavorativa del Paese.
Come sappiamo, la realtà delle imprese italiane è caratterizzata da un’ampia presenza femminile nei livelli manageriali medio-bassi ma da una scarsa presenza delle donne ai livelli più alti. Numerose ricerche dimostrano che questo comporta un’importante perdita di valore per le aziende.
In tale ottica, in questo numero del magazine Gextra vogliamo condividere una ricerca pubblicata dall’associazione Valore D e realizzata da Andrea Ichino, docente dell'Università degli Studi di Bologna, e Alberto Alesina, professore dell’Università di Harvard.
L’indagine dal titolo “Un dito tra moglie e marito: quanto incide la famiglia nelle scelte professionali?”, affronta il tema delle differenze di genere nel mondo del lavoro partendo da una prospettiva inusuale: le relazione e gli squilibri familiari.

“Sappiamo molto su quello che accade nei posti di lavoro, sappiamo meno su quello che accade in famiglia. Con questa ricerca abbiamo voluto rispondere ad alcune domande proprio partendo da questa prospettiva inusuale. In particolare, i compiti familiari (contando anche quelli tipicamente maschili) sono allocati in modo squilibrato all’interno delle famiglie? Che impatto hanno sulle differenze di genere nel mondo del lavoro? Perché esiste uno squilibrio nei compiti familiari? Dipende forse dal potere contrattuale degli uomini di origine storico culturale? O dalle preferenze di donne e uomini?  O è la differenza ‘biologica’ relativa che condanna le donne? Se potessimo eliminare questo squilibrio familiare, si ridurrebbero le differenze di genere nel mondo del lavoro e aumenterebbe il benessere collettivo? La ricerca è innovativa anche nel metodo perché si basa su domande rivolte a entrambi i membri della coppia, chiedendo a ciascuno di rispondere per sé e per il proprio partner.
In questo modo le risposte di un partner servono a verificare quelle dell’altro”,

afferma Valore D.


Scarica da qui l'Abstract dell'articolo in pdf