Recupero Crediti: i dati 2013 del IV Rapporto Annuale Unirec

Gextra svolge la propria attività di recupero crediti grazie a una rete di agenti esattoriali in grado di garantire la massima professionalità ed efficacia in termini di risultato, qualità della relazione e capacità negoziale.

La rete esattoriale Gextra è presente su tutto il territorio nazionale, con una copertura a livello provinciale, ed è composta da risorse accuratamente selezionate per garantire dinamiche di recupero dei crediti rapide e soprattutto personalizzate.
Gli operatori vengono avviati al ruolo operativo attraverso un periodo di formazione e una fase di testing. La formazione è infatti fondamentale per assicurare il raggiungimento di ottimi livelli di performance da parte di chi svolge direttamente l’attività di recupero.
Gextra desidera condividere con i propri lettori i risultati presentati lo scorso 16 Maggio da Unirec relativi al IV Rapporto Annuale 2013, riportati all’interno di questo articolo pubblicato sul web.

Recupero crediti, Rapporto Unirec: 49 miliardi di rate saltate e bollette non pagate
Nel 2013 l'ammontare di debiti da recuperare ha sfiorato i 49 miliardi di euro (per la precisione 48,6); un valore che è triplicato rispetto al 2007 ed è aumentato del 13% sul 2012. Purtroppo il peggio non è passato perché per quest'anno si stima un ulteriore aumento tra l'8 e l'11% dei volumi che potrebbero superare quota 50 miliardi. E' la fotografia scattata dal IV Rapporto di Unirec, presentato a Roma. Sono 39 milioni le pratiche gestite nel 2013 e solo 4 procedimenti su 10 sono andati a buon fine, riuscendo a recuperare appena 9,5 miliardi di euro, cioè il 19,6% del totale (i famosi 49miliardi). A fare la parte del leone sono le famiglie, che compaiono nell'86% delle pratiche di recupero crediti: tra rate del mutuo e montagne di bollette da pagare sono sempre più in difficoltà a saldare i loro debiti.
Il 60%, e cioè oltre 29 miliardi di euro, riguarda invece rate ancora non pagate di prestiti concessi per l'acquisto di beni di largo consumo, mutui, scoperti di conti bancari, carte di credito revolving e canoni di leasing.
La metà dei crediti da recuperare, affidati alle società, è concentrata in 4 Regioni: Sicilia, Campania, Lombardia e Lazio. La maglia nera del recupero va alla Calabria, con appena il 37% delle pratiche andate a buon fine, seguita dalla Campania con il 38%. Le Regioni più virtuose sono il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige dove si recupera la metà dei crediti affidati.
Le famiglie compaiono in quasi 9 pratiche su 10, con un debito medio di 1.196 euro, mentre le imprese pesano per il 14% dei procedimenti con una media di 1.568 euro da saldare. La situazione economica del Paese è sempre più difficile e le prospettive non fanno ben sperare con il tasso di disoccupazione che resta elevato e la crisi di liquidità che non molla la morsa sulle imprese. Dai dati che inquadrano l’atteggiamento degli italiani verso il debito, emerge che il 93% dei cittadini è convinto che bisogna sempre pagare i propri debiti. Ma in alcuni casi, ad esempio se se si perde il lavoro, come si fa?
Interessante a tal proposito l'articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore dal titolo "Cercasi moroso ostinatamente": una giornalista ha accompagnato l'addetta di una società di recupero crediti durante la sua giornata di lavoro. "Una caccia al tesoro tra citofoni muti, telefoni che squillano a vuoto, interlocutori rassegnati che hanno fatto il passo più lungo della gamba o che la crisi ha trasformato in insolventi loro malgrado". Insomma c'è di tutto: da chi non riesce a pagare le bollette della luce perché ha perso il lavoro o perché la sua impresa è in crisi, a chi ha "saltato" 12 rate del mutuo e non si fa trovare, da chi ha ottenuto un prestito ma non può più pagare perché aveva un contratto di lavoro a termine a chi promette di iniziare presto a saldare il proprio debito.
A volte, infatti, ci può essere il rischio di essere forti con i deboli e deboli con i forti, per la logica del "too Big too fail" che porta a favorire e supportare i grandi debitori, che non possono fallire perché creerebbero un effetto domino. E questo va a discapito dei consumatori che hanno piccoli debiti, su cui si scatena di tutto di più. "Spesso nel settore del recupero crediti si sono create situazioni del genere perché non c'è stato dialogo e non si è considerato il grado di corresponsabilità tra il committente (l'azienda) e la società che fa il recupero - ha spiegato Pietro Giordano, presidente di Adiconsum - Il Forum è fondamentale per questo: dobbiamo dialogare in tre e cercare regole comuni per evitare che a rimetterci sia l'utente finale".