Leadership: creare fiducia e sviluppo intorno a sé
"C’è un solo buon leader: quello che sa creare attorno a sé fiducia e sviluppo"

"Quando guardo le persone che mi circondano in questo periodo di fatica e scarsità mi sorprendo a osservare come spesso la “paura” trasformi le nostre risorse in attributi inefficaci, inutili e inadatti. La paura nelle sue più molteplici forme; la paura di dare fiducia, di aprirsi, di entrare in contatto con se stessi e con le proprie vulnerabilità. La paura di perdere potere, denaro, controllo, ruolo e stato sociale; la paura che il senso che diamo alla nostra vita svanisca, come i riferimenti abituali che ogni giorno si sgretolano sotto i nostri piedi. La paura che rende miserevoli e inetti, incapaci di vera vita e vera umanità. La paura che allontana dalla generosità. Che distrugge ogni forma di rispetto e quindi di Leadership. Perché il Leader è tale se autorevole, stimato, rispettato.
E così ci ritroviamo in un circolo vizioso fatto di forte insoddisfazione personale e collettiva, dove fissazioni, ossessioni e miseria degli animi alimentano quella desolazione e quella povertà ben più grave ed invalidante del danno economico. Dove nessuno ispira, fornisce l’esempio… in una sola parola: GUIDA.
Manca la capacità di fermarci, riflettere, cogliere il nostro reale bisogno e ridimensionare l’onnipotenza quotidiana: per vivere abbiamo bisogno di poco. Ma siamo convinti che ci serva ben di più, sempre di più. Lasciare ciò a cui siamo attaccati è uno dei passaggi più complessi che la vita ci possa insegnare.
Le afflizioni nascono dall’intensità delle fissazioni. La purificazione completa avviene quando cessa l’identificazione con l’IO e il MIO.
Questo è uno dei basilari insegnamenti derivanti dalle Sacre Scritture, quelle che erano scritte prima ancora che esistesse la scrittura e che fanno parte del patrimonio ancestrale che l’uomo porta nel proprio cuore. Ed ogni uomo ha un cuore. Anche quando ne è inconsapevole; anche quando se lo dimentica; anche quando pensa unicamente alla propria sopravvivenza. Come spesso accade in questa fase storica.
Essere Leader significa tornare al proprio centro, scoprendo la gratitudine semplice, quasi banale ma affatto facile, de “l’essere vivi”. E proprio per questo potenti. Un potere che deriva dall’esercitare il proprio cuore, nell’intelligente equilibrio fra dare e ricevere, guidando le persone che lavorano con noi tutti i giorni con quel rispetto che genera prosperità. La prosperità non è semplice ricchezza, è uno stato d’animo in cui noi per primi, e di conseguenza gli altri, ci sentiamo parte di un collettivo prezioso, sano, motivato, volto al futuro e forte, capace di superare le difficoltà, insieme.
Solo provando gratitudine si può restare aperti agli altri, si possono includere le diversità, si può abbattere quel biasimo e quel giudizio che distruggono le relazioni. 
Essere Leader significa saper costruire una comunità basata sulla fiducia e sullo sviluppo. 
Tutto il resto è solo un esercizio vuoto e sterile, di faziosa attività manageriale o professionale che sia, di cui il mondo ha sempre meno bisogno. E chi saprà cogliere questa sfida saprà anche imporre una nuova forma di responsabilità che è sostanzialmente azione trasformativa.
E che è anche nuova vita."

di Anna Zanardi Cappon
(Executive coach, psicologa psicoterapepeuta)