Ferrero, dolce è la sostenibilità

Produrre in modo autonomo il 75 per cento dell’energia consumata nel giro di un anno (un quarto grazie alle rinnovabili); ridurre del 40 per cento le emissioni di CO2 entro il 2020 rispetto ai livelli registrati nel 2010; arrivare a recuperare il 100 per cento dei rifiuti. Sono alcuni degli obiettivi che Ferrero si è posta confermandosi anche quest’anno protagonista nel campo della responsabilità sociale d’impresa (o corporate social responsibility, CSR).

Il rapporto CSR 2013
Il quarto rapporto dal titolo “Condividere valori per creare valore” è stato presentato il 10 luglio presso la sede del Sole 24 Ore a Milano. Al suo interno si può trovare il bilancio dell’ultimo anno, fra traguardi raggiunti in anticipo e altri prolungati. Risultati che hanno portato il gruppo Ferrero a ricevere il rating A+ (il più alto) dal Global reporting initiative.

Gli obiettivi raggiunti
Ferrero international è uno dei più grandi produttori mondiali del settore dolciario con circa 7,8 miliardi di euro di fatturato, il 20 per cento realizzato in Italia. Ad oggi sono undici gli stabilimenti certificati col sistema di gestione ambientale ISO 14011, mentre altri due hanno ottenuto la certificazione energetica ISO 50001.
Tra gli altri risultati va segnalata la riduzione del consumo di acqua, calato complessivamente del 7 per cento rispetto al 2010. L’obiettivo finale è arrivare fino al 20 per cento.

Sulla CO2
Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, dal 2010 sono state ridotte di 33mila tonnellate, come la CO2 media prodotta da 14mila automobili di media cilindrata. Infine vanno segnalati i progressi ecologici nell’attività di imballaggio: il traguardo è usare solo carta e cartone proveniente da una filiera sostenibile e certificata.